Cronaca
Ucciso a pugni per uno sguardo di troppo: ex pugile 21enne a processo
Il fatto nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2021 all’esterno del bar della Dill's sulla strada provinciale per Modugno
Bitonto - giovedì 29 settembre 2022
16.28
La giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Maria Teresa Romita, ha rinviato a giudizio il 21enne Fabio Giampalmo, imputato per l'omicidio volontario di Paolo Caprio, imbianchino 40enne di Bitonto aggredito nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2021 all'esterno del bar della stazione di servizio Dill's sulla strada provinciale tra Modugno e Bitonto.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Caprio, dopo essere stato colpito cadde sbattendo la testa sul marciapiede e morì. Il processo inizierà l'8 novembre dinanzi alla Corte di Assise di Bari. Durante l'udienza preliminare si sono costituite parti civili, assistite dall'avvocato Rossana Fallacara, la madre, le tre sorelle e la moglie della vittima, anche in qualità di tutrice della figlia di appena 6 anni. L'imputato, difeso dall'avvocato Giovanni Capaldi, è tuttora detenuto in carcere e aveva chiesto l'abbreviato.
La richiesta è stata rigettata dal gup di Bari perché il reato contestato è ostativo, in quanto aggravato dai futili motivi e con l'ulteriore aggravante di «aver commesso il fatto attraverso l'uso di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa». Il 21enne, infatti, con piccoli precedenti per droga e furto, era un esperto di box e di arti marziali. «L'ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Non pensando che sarebbe morto sono andato via» è quanto raccontò il ragazzo agli investigatori.
Stando alle indagini dei Carabinieri della locale Stazione, coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Ignazio Abbadessa, l'imputato avrebbe colpito la vittima con tre pugni al volto durante un litigio per uno sguardo non gradito ad alcune donne, facendogli sbattere la testa violentemente sul marciapiede dopo la caduta.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Caprio, dopo essere stato colpito cadde sbattendo la testa sul marciapiede e morì. Il processo inizierà l'8 novembre dinanzi alla Corte di Assise di Bari. Durante l'udienza preliminare si sono costituite parti civili, assistite dall'avvocato Rossana Fallacara, la madre, le tre sorelle e la moglie della vittima, anche in qualità di tutrice della figlia di appena 6 anni. L'imputato, difeso dall'avvocato Giovanni Capaldi, è tuttora detenuto in carcere e aveva chiesto l'abbreviato.
La richiesta è stata rigettata dal gup di Bari perché il reato contestato è ostativo, in quanto aggravato dai futili motivi e con l'ulteriore aggravante di «aver commesso il fatto attraverso l'uso di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa». Il 21enne, infatti, con piccoli precedenti per droga e furto, era un esperto di box e di arti marziali. «L'ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Non pensando che sarebbe morto sono andato via» è quanto raccontò il ragazzo agli investigatori.
Stando alle indagini dei Carabinieri della locale Stazione, coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Ignazio Abbadessa, l'imputato avrebbe colpito la vittima con tre pugni al volto durante un litigio per uno sguardo non gradito ad alcune donne, facendogli sbattere la testa violentemente sul marciapiede dopo la caduta.