Cronaca
Ultimo saluto ad Angelo Bonelli, Don Vito Piccinonna: “Non si può morire sul lavoro”
Ieri, i funerali dell’operaio edile morto lo scorso sabato sul cantiere a Carbonara
Bitonto - venerdì 5 agosto 2022
19.24
Si è celebrato ieri, 4 agosto, il funerale di Angelo Bonelli, l'operaio edile morto sul lavoro lo scorso sabato a Carbonara, in un cantiere nei pressi di corso Alcide de Gasperi, cadendo e sbattendo violentemente la testa al suolo. Presente alle esequie, svoltesi in una Basilica dei Santi Medici gremita, anche il sindaco Francesco Paolo Ricci.
"Vogliamo che il nostro dolore muto trovi nella preghiera uno slancio di affidamento a dio. Non solo per Angelo, ma anche per noi. Il dolore che accompagna la famiglia di Angelo, è anche il dolore di questa città - ha affermato Don Vito Piccinonna che ha celebrato la messa - per Angelo e per tutti quelli che hanno perso la vita sul lavoro, non è accettabile che il luogo di lavoro diventi un luogo di morte, perché il lavoro è per la vita. Chi potrà riscattare la sua vita? Chi potrà ridare un padre, un amico, un marito? Perciò è interesse di tutti, in primis degli istituzioni, assicurare un lavoro buono e dignitoso. Un lavoro non dignitoso ferisce tutti quanti. Chiediamo al Signore di essere accanto al dolore di questa famiglia".
L'operaio sarebbe caduto accidentalmente, compiendo un volo di quasi 5 metri. A trovarlo privo di vita i colleghi, che hanno allertato i soccorsi e le forze dell'ordine.
"Non ci sono molte parole da dire in questa circostanza, per un evento che io ho sempre considerato innaturale. Un papà, un marito, un nonno, che lascia la propria casa per andare a lavoro per non fare più ritorno. Essere sindaco vuol dire anche condividere il dolore dei propri cittadini. Esprimo a nome di tutta l'amministrazione la nostra vicinanza alla famiglia" ha affermato Francesco Paolo Ricci, intervenuto a margine del funerale.
Strazianti le parole dei tre figli, che hanno ricordato il papà attraverso una lettera molto commuovente "l'unico viaggio che avresti dovuto fare era quello di ritorno a casa. La tua è stata una vita spesa per il lavoro. Pranzi fugaci al freddo dell'inverno e al sole cocente dell' estate. Era fatta di sudore, sacrificio, di un senso altissimo del dovere. Da te abbiamo capito che gli obiettivi si possono raggiungere solo lavorando con impegno. Adesso, non siamo pronti a parlare al passato, non siamo pronti a lasciarti andare".
Intanto, la Polizia Locale, guidata dal generale Michele Palumbo, si sta occupando di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
"Vogliamo che il nostro dolore muto trovi nella preghiera uno slancio di affidamento a dio. Non solo per Angelo, ma anche per noi. Il dolore che accompagna la famiglia di Angelo, è anche il dolore di questa città - ha affermato Don Vito Piccinonna che ha celebrato la messa - per Angelo e per tutti quelli che hanno perso la vita sul lavoro, non è accettabile che il luogo di lavoro diventi un luogo di morte, perché il lavoro è per la vita. Chi potrà riscattare la sua vita? Chi potrà ridare un padre, un amico, un marito? Perciò è interesse di tutti, in primis degli istituzioni, assicurare un lavoro buono e dignitoso. Un lavoro non dignitoso ferisce tutti quanti. Chiediamo al Signore di essere accanto al dolore di questa famiglia".
L'operaio sarebbe caduto accidentalmente, compiendo un volo di quasi 5 metri. A trovarlo privo di vita i colleghi, che hanno allertato i soccorsi e le forze dell'ordine.
"Non ci sono molte parole da dire in questa circostanza, per un evento che io ho sempre considerato innaturale. Un papà, un marito, un nonno, che lascia la propria casa per andare a lavoro per non fare più ritorno. Essere sindaco vuol dire anche condividere il dolore dei propri cittadini. Esprimo a nome di tutta l'amministrazione la nostra vicinanza alla famiglia" ha affermato Francesco Paolo Ricci, intervenuto a margine del funerale.
Strazianti le parole dei tre figli, che hanno ricordato il papà attraverso una lettera molto commuovente "l'unico viaggio che avresti dovuto fare era quello di ritorno a casa. La tua è stata una vita spesa per il lavoro. Pranzi fugaci al freddo dell'inverno e al sole cocente dell' estate. Era fatta di sudore, sacrificio, di un senso altissimo del dovere. Da te abbiamo capito che gli obiettivi si possono raggiungere solo lavorando con impegno. Adesso, non siamo pronti a parlare al passato, non siamo pronti a lasciarti andare".
Intanto, la Polizia Locale, guidata dal generale Michele Palumbo, si sta occupando di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.