Attualità
Un piano di ripresa a Bitonto: si parte da rifiuti, alloggi popolari e asili nido
Le forze politiche di Pd, Si, Italia in Comune, Iniziativa Democratica, Officine Partecipate e 70032 pronte ad accogliere altri contributi
Bitonto - martedì 9 marzo 2021
10.14
«Bitonto avrà il suo piano di ripresa e resilienza». Lo assicurano le forze che a questo programma stanno lavorando: Iniziativa Democratica, Italia in Comune, Partito Democratico, Sinistra Italiana, Officine Partecipate e 70032 Città in Movimento.
Ma cos'è il Piano di Ripresa e Resilienza? Si tratta della declinazione "locale" del più ampio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che consiste nel programma di investimenti che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.
«Il piano di ripresa e resilienza di Bitonto – sono certe le forze politiche protagoniste dell'iniziativa - in cui verranno determinati sinteticamente i traguardi strategici per la nostra Città, sarà presto disponibile per l'amministrazione comunale e il partenariato economico sociale. A questo punto dei lavori si rende necessaria una anticipazione dei primi obiettivi individuati, discussi e confermati per alcune aree tematiche. I progetti selezionati sono funzionali alla realizzazione dei target economico-sociali esplicitati dagli indirizzi della Commissione Europea».
Due, al momento, le aree di intervento percorse: la prima è quella relativa alla "Rivoluzione verde e transizione ecologica" il cui target è rappresentato dalla promozione dell'economia circolare e la chiusura del ciclo dei rifiuti. Un obiettivo da raggiungere con la realizzazione «di un impianto innovativo per il traporto pneumatico interrato dei rifiuti differenziati da realizzarsi in un quartiere cittadino» e di «un impianto pubblico per il trattamento e recupero dei rifiuti RAEE (apparecchiature elettrice ed elettroniche)».
La seconda area di intervento è quella della "Equità sociale, di genere e territoriale" il cui target è la soppressione delle disparità nella vita sociale, la riduzione delle disuguaglianze di reddito e ricchezza, il sostegno alle famiglie indigenti e la coesione sociale. Qui invece è stata proposta l'attuazione «di una politica abitativa con azioni volte ad incrementare lo stock residenziale destinato a quella fascia di popolazione cittadina che incontra difficoltà ad accedere ad alloggi con canoni di mercato (Edilizia Residenziale Sociale) o mediante il recupero di edifici pubblici o la realizzazione di nuovi alloggi ecocompatibili». Oltre alla «realizzazione di sezioni nido in ciascuna scuola pubblica dell'infanzia al fine di favorire la crescita delle bambine e dei bambini fino a due anni di età e a supportare le famiglie nei loro compiti di educazione e cura. Il progetto educativo che si intende perseguire è lo sviluppo psico-fisico dei bambini nei loro primi anni di vita per la costruzione dell'identità».
«Aspettiamo ancora ulteriori apporti – tengono a specificare le forze politiche protagoniste dell'iniziativa - nel frattempo svilupperemo altre idee progettuali che condivideremo con quanti vorranno offrire il proprio contributo. Le finalità saranno sempre le stesse, intercettare le risorse finanziarie comunitarie per l'attuazione di progetti che riguardano la creazione di beni pubblici di rapida attuabilità per una prospettiva di crescita e modernizzazione del nostro territorio».
Ma cos'è il Piano di Ripresa e Resilienza? Si tratta della declinazione "locale" del più ampio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che consiste nel programma di investimenti che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.
«Il piano di ripresa e resilienza di Bitonto – sono certe le forze politiche protagoniste dell'iniziativa - in cui verranno determinati sinteticamente i traguardi strategici per la nostra Città, sarà presto disponibile per l'amministrazione comunale e il partenariato economico sociale. A questo punto dei lavori si rende necessaria una anticipazione dei primi obiettivi individuati, discussi e confermati per alcune aree tematiche. I progetti selezionati sono funzionali alla realizzazione dei target economico-sociali esplicitati dagli indirizzi della Commissione Europea».
Due, al momento, le aree di intervento percorse: la prima è quella relativa alla "Rivoluzione verde e transizione ecologica" il cui target è rappresentato dalla promozione dell'economia circolare e la chiusura del ciclo dei rifiuti. Un obiettivo da raggiungere con la realizzazione «di un impianto innovativo per il traporto pneumatico interrato dei rifiuti differenziati da realizzarsi in un quartiere cittadino» e di «un impianto pubblico per il trattamento e recupero dei rifiuti RAEE (apparecchiature elettrice ed elettroniche)».
La seconda area di intervento è quella della "Equità sociale, di genere e territoriale" il cui target è la soppressione delle disparità nella vita sociale, la riduzione delle disuguaglianze di reddito e ricchezza, il sostegno alle famiglie indigenti e la coesione sociale. Qui invece è stata proposta l'attuazione «di una politica abitativa con azioni volte ad incrementare lo stock residenziale destinato a quella fascia di popolazione cittadina che incontra difficoltà ad accedere ad alloggi con canoni di mercato (Edilizia Residenziale Sociale) o mediante il recupero di edifici pubblici o la realizzazione di nuovi alloggi ecocompatibili». Oltre alla «realizzazione di sezioni nido in ciascuna scuola pubblica dell'infanzia al fine di favorire la crescita delle bambine e dei bambini fino a due anni di età e a supportare le famiglie nei loro compiti di educazione e cura. Il progetto educativo che si intende perseguire è lo sviluppo psico-fisico dei bambini nei loro primi anni di vita per la costruzione dell'identità».
«Aspettiamo ancora ulteriori apporti – tengono a specificare le forze politiche protagoniste dell'iniziativa - nel frattempo svilupperemo altre idee progettuali che condivideremo con quanti vorranno offrire il proprio contributo. Le finalità saranno sempre le stesse, intercettare le risorse finanziarie comunitarie per l'attuazione di progetti che riguardano la creazione di beni pubblici di rapida attuabilità per una prospettiva di crescita e modernizzazione del nostro territorio».