Attualità
«Un reparto di Ostetricia e Ginecologia nuovo di zecca al San Paolo, ma è chiuso da un anno»
La denuncia è del consigliere Damascelli: «Cosa si è bloccato?»
Bitonto - sabato 26 maggio 2018
12.14
«Ci risiamo: strutture nuove di zecca che non vengono utilizzate, mentre i servizi continuano ad essere erogati in locali fatiscenti, da personale ridotto all'osso. Succede anche all'ospedale San Paolo di Bari, e precisamente nel reparto di Oatetricia e Ginecologia, e per questo ho depositato un'interrogazione diretta al presidente-assessore alla Sanità Emiliano». La denuncia è del consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli che ha ispezionato la struttura sanitaria che, in teoria, dovrebbe essere quella di riferimento per il comune di Bitonto e quello di Palo del Colle, dopo la chiusura dell'ospedale di Bitonto.
«Il reparto – spiega però il forzista - era uno dei fiori all'occhiello dell'ospedale, ma oggi versa in condizioni di degrado: arredi logori e rotti, bagni con servizi fuori uso e privi di bidet. Le stanze di degenza sono perfino sprovviste di bagni e, nell'intero reparto, ve ne sono soltanto tre collocati per giunta lungo il corridoio. Ma non basta: il personale è insufficiente, e non viene più praticato il parto indolore, benché garantito sulla carta dai Livelli Essenziali di Assistenza. Una situazione che si ripercuote negativamente sulla qualità del servizio. Eppure, a luglio 2017, è stato consegnato il nuovo reparto al terzo piano, ma il collaudo annunciato entro fine 2017, così come la gara per la fornitura degli arredi, non sono ancora stati effettuati. Perché? Un anno ci sembra più che sufficiente per trasferire il reparto nella nuova area, e per dotarlo di suppellettili e mobilio decorosi. Cosa si è bloccato?».
«Ad Emiliano - conclude Damascelli - chiedo conto di tutto ciò, ma soprattutto chiedo di accelerare l'iter per non protrarre oltre i disagi causati alle pazienti di uno dei 17 nosocomi pugliesi inseriti tra quelli di Primo livello nel Piano di riordino ospedaliero».
«Il reparto – spiega però il forzista - era uno dei fiori all'occhiello dell'ospedale, ma oggi versa in condizioni di degrado: arredi logori e rotti, bagni con servizi fuori uso e privi di bidet. Le stanze di degenza sono perfino sprovviste di bagni e, nell'intero reparto, ve ne sono soltanto tre collocati per giunta lungo il corridoio. Ma non basta: il personale è insufficiente, e non viene più praticato il parto indolore, benché garantito sulla carta dai Livelli Essenziali di Assistenza. Una situazione che si ripercuote negativamente sulla qualità del servizio. Eppure, a luglio 2017, è stato consegnato il nuovo reparto al terzo piano, ma il collaudo annunciato entro fine 2017, così come la gara per la fornitura degli arredi, non sono ancora stati effettuati. Perché? Un anno ci sembra più che sufficiente per trasferire il reparto nella nuova area, e per dotarlo di suppellettili e mobilio decorosi. Cosa si è bloccato?».
«Ad Emiliano - conclude Damascelli - chiedo conto di tutto ciò, ma soprattutto chiedo di accelerare l'iter per non protrarre oltre i disagi causati alle pazienti di uno dei 17 nosocomi pugliesi inseriti tra quelli di Primo livello nel Piano di riordino ospedaliero».