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Venerdì di passione, la Desolata in processione. L'itinerario
Sarà accompagnata dal coro di voci bianche composto dai bambini delle scuole primarie della città
Bitonto - giovedì 30 marzo 2023
0.42
Entrano nel vivo i riti della Settimana Santa a Bitonto con venerdì 31 marzo, il venerdì di Passione, con la processione della Desolata.
Un momento molto atteso per tutti i fedeli bitontini che potranno venerare la Madonna dell'Addolorata, simbolo di fede e di mistero, con il suo abito nero e lo spadino che le trafigge il cuore, metafora del dolore di tutte la madri che perdono un figlio.
La processione partirà dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta alle ore 10:00, dopo la santa messa celebrata da don Marino Cutrone, nuovo parroco della cattedrale. Proseguirà per porta Robustina, via Magenta, via de Ildaris, via Matteotti, successivamente il corteo effettuerà il giro di piazza Aldo Moro, passando per la porta baresana, e ritornerà in Cattedrale.
La Desolata sarà accompagnata dal coro di voci bianche, composto dai bambini delle scuole primarie della città, che intoneranno "La Desolata", il tradizionale inno alla Vergine Addolorata composto nei primi anni del novecento dal canonico Cepollaro su versi del vescovo Pasquale Berardi.
Un momento molto atteso per tutti i fedeli bitontini che potranno venerare la Madonna dell'Addolorata, simbolo di fede e di mistero, con il suo abito nero e lo spadino che le trafigge il cuore, metafora del dolore di tutte la madri che perdono un figlio.
La processione partirà dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta alle ore 10:00, dopo la santa messa celebrata da don Marino Cutrone, nuovo parroco della cattedrale. Proseguirà per porta Robustina, via Magenta, via de Ildaris, via Matteotti, successivamente il corteo effettuerà il giro di piazza Aldo Moro, passando per la porta baresana, e ritornerà in Cattedrale.
La Desolata sarà accompagnata dal coro di voci bianche, composto dai bambini delle scuole primarie della città, che intoneranno "La Desolata", il tradizionale inno alla Vergine Addolorata composto nei primi anni del novecento dal canonico Cepollaro su versi del vescovo Pasquale Berardi.