Cronaca
VIDEO - Don Vito Piccinonna a Le Iene tra le vittime del 'più grande truffatore d'Italia'
Al parroco dei Santi Medici è stata sottratta l'identità per attivare finanziamenti e carte di credito
Bitonto - giovedì 1 marzo 2018
13.49
È considerato il più grande truffatore italiano di tutti i tempi e adesso, fra le sue vittime, c'è anche don Vito Piccinonna, il rettore della Basilica dei Santi Medici di Bitonto. Si tratta di Stefano Ramunni, 55enne originario di Castellana Grotte, definito "il genio della stangata" da quasi tutte e procure d'Italia.
A indagare sulla vicenda per arrivare fino all'ombra del Santuario è stato Giulio Golia, co-conduttore della trasmissione di Italia Uno 'Le Iene'. A portarlo da don Vito è stato il racconto di una famiglia di Lizzano a cui questo fantomatico prete aveva fatto attivare una carta di credito intestata al figlio, paralizzato da anni a letto, dopo avergli sottratto i dati con la scusa di voler effettuare una donazione per aiutare la famiglia, conosciuta attraverso un appello in tv.
Durante l'intervista a don Vito, Golia comprende subito di trovarsi davanti ad un'altra vittima del truffatore e prosegue la sua ricerca, che a quel punto è solo all'inizio. Alla fine dell'inchiesta il giornalista si trova infatti davanti a un truffatore seriale, protagonista di migliaia di raggiri in tutta Italia, durante i quali si è finto, a seconda dell'esigenza, medico, consulente, ispettore della Guardia di Finanza, agente dei servizi segreti e persino funzionario del Vaticano.
Arrestato nel 2001 e rilasciato 17 anni dopo, nel 2016, non ha perso tempo e si è rimesso subito al lavoro, inserendo fra le sue vittime anche la povera famiglia di Lizzano e l'ignaro don Vito Piccinonna.
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A indagare sulla vicenda per arrivare fino all'ombra del Santuario è stato Giulio Golia, co-conduttore della trasmissione di Italia Uno 'Le Iene'. A portarlo da don Vito è stato il racconto di una famiglia di Lizzano a cui questo fantomatico prete aveva fatto attivare una carta di credito intestata al figlio, paralizzato da anni a letto, dopo avergli sottratto i dati con la scusa di voler effettuare una donazione per aiutare la famiglia, conosciuta attraverso un appello in tv.
Durante l'intervista a don Vito, Golia comprende subito di trovarsi davanti ad un'altra vittima del truffatore e prosegue la sua ricerca, che a quel punto è solo all'inizio. Alla fine dell'inchiesta il giornalista si trova infatti davanti a un truffatore seriale, protagonista di migliaia di raggiri in tutta Italia, durante i quali si è finto, a seconda dell'esigenza, medico, consulente, ispettore della Guardia di Finanza, agente dei servizi segreti e persino funzionario del Vaticano.
Arrestato nel 2001 e rilasciato 17 anni dopo, nel 2016, non ha perso tempo e si è rimesso subito al lavoro, inserendo fra le sue vittime anche la povera famiglia di Lizzano e l'ignaro don Vito Piccinonna.
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