Attualità
Vittime di racket: via il sostegno alle spese legali. Ruggiero (M5S): «Lamorgese intervenga»
La deputata bitontina contro il provvedimento del Ministero che compromette la lotta alla mafia dello scorso 18 gennaio
Bitonto - giovedì 12 settembre 2019
10.55
«Il neoministro dell'Interno Luciana Lamorgese intervenga per ridare dignità alle vittime del pizzo e per motivarle a denunciare». È un provvedimento emesso dal Ministero degli Interni lo scorso 18 gennario che mette a repentaglio la lotta alla mafia il bersaglio dell'intervento della deputata bitontina del Movimento 5 Stelle, Francesca Anna Ruggiero, che ha chiesto alla neo ministro un rapido intervento riparativo.
La Ruggiero, che è anche componente della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati spiega come una circolare pubblicata dal Viminale lo scorso 18 gennaio avrebbe creato «grandi difficoltà in quanto non fa riconoscere, da parte dello Stato, le spese legali relative all'attività di supporto processuale svolta dagli avvocati che hanno assistito negli ultimi anni decine di vittime di estorsioni mafiose».
«Il risvolto assurdo della vicenda è che tali spese sono state stabilite da sentenze – spiega la deputata - il nuovo orientamento amministrativo dettato dalla circolare del Viminale, che interpreta la legge 512/99, ovvero la legge istitutiva del fondo per il risarcimento delle vittime e la copertura delle spese legali, propone il riconoscimento diretto esclusivamente alle vittime, che quindi dovrebbero tornare ad anticipare le spese legali nelle cause intentate contro gli estorsori».
«L'effetto collaterale di tale indirizzo – aggiunge la Ruggiero - è che i soggetti danneggiati dal pizzo sarebbero ulteriormente scoraggiati a denunciare i vessatori per via delle incombenze economiche cui dovrebbero far fronte. La missione dello Stato deve essere quella di spingere i cittadini a denunciare per indebolire le organizzazioni mafiose, rimuovendo gli eventuali ostacoli che potrebbero scoraggiarli o impaurirli. La ministra intervenga per risolvere questa problematica, come richiesto da molte associazioni anti-racket».
La Ruggiero, che è anche componente della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati spiega come una circolare pubblicata dal Viminale lo scorso 18 gennaio avrebbe creato «grandi difficoltà in quanto non fa riconoscere, da parte dello Stato, le spese legali relative all'attività di supporto processuale svolta dagli avvocati che hanno assistito negli ultimi anni decine di vittime di estorsioni mafiose».
«Il risvolto assurdo della vicenda è che tali spese sono state stabilite da sentenze – spiega la deputata - il nuovo orientamento amministrativo dettato dalla circolare del Viminale, che interpreta la legge 512/99, ovvero la legge istitutiva del fondo per il risarcimento delle vittime e la copertura delle spese legali, propone il riconoscimento diretto esclusivamente alle vittime, che quindi dovrebbero tornare ad anticipare le spese legali nelle cause intentate contro gli estorsori».
«L'effetto collaterale di tale indirizzo – aggiunge la Ruggiero - è che i soggetti danneggiati dal pizzo sarebbero ulteriormente scoraggiati a denunciare i vessatori per via delle incombenze economiche cui dovrebbero far fronte. La missione dello Stato deve essere quella di spingere i cittadini a denunciare per indebolire le organizzazioni mafiose, rimuovendo gli eventuali ostacoli che potrebbero scoraggiarli o impaurirli. La ministra intervenga per risolvere questa problematica, come richiesto da molte associazioni anti-racket».