Territorio e Ambiente
Xylella. Sicolo (CNO): «Eradicazioni dolorose ma necessarie»
Al convegno sull'olivicoltura pugliese il presidente del consorzio ha parlato anche di danni delle gelate e filiera compatta
Bitonto - sabato 5 maggio 2018
9.28
«Bene ha fatto il Presidente Emiliano ad invocare l'intervento del Governo per accelerare le procedure degli abbattimenti. Il batterio della xylella non si ferma ad ascoltare le chiacchiere di santoni e nullafacenti ma avanza inesorabile verso la provincia di Bari, cuore dell'olivicoltura pugliese e nazionale. Bisogna intervenire in maniera decisa, ma purtroppo dolorosa, perché la situazione è ormai diventata insostenibile». Ci sono pochi dubbi per il Presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, Gennaro Sicolo, che ieri ha è intervenuto a Bari al convegno "Le sfide dell'olivicoltura pugliese".
La ricetta, per Sicolo è semplice: «Si proceda con l'applicazione rigorosa delle misure di emergenza adottate sia dall'Unione Europea, sia dal recente Decreto Martina, si attivino misure specifiche del Piano Olivicolo Nazionale e si faccia di tutto per sbloccare il sistema di aiuti previsto dalle norme europee per i costi legati alla prevenzione, al controllo e all'eradicazione e per indennizzare i relativi danni che sono stati causati».
Lamentando la mancanza di rapidità e attenzione da parte del governo nazionale, il presidente ha chiesto interventi urgenti: «Non possiamo più aspettare: attendere significa consentire al batterio di avanzare ancora e compromettere il futuro dell'olivicoltura nazionale».
Sicolo ha affrontato anche il tema dei danni delle gelate di febbraio. «Sono davvero spaventosi – ha detto il presidente del CNO - abbiamo atteso la primavera per verificare con precisione l'entità di questo disastro per l'olivicoltura pugliese e italiana: parliamo di una riduzione del 60% della produzione in Puglia, con le province di Bari e Bat particolarmente colpite, e di un miliardo di euro di perdite su tutto il territorio nazionale, tra grave crisi dell'indotto e drastico ridimensionamento del numero delle giornate lavorative».
«Il problema serio è che i danni si ripercuoteranno ancora a lungo – ha detto Sicolo invocando l'intervento urgente della Regione per la richiesta dello stato di calamità e la sospensione dei mutui in corso - non solo per la prossima campagna olivicola, perché molti produttori saranno costretti ad interventi straordinari, come il taglio degli alberi al ceppo».
Per il futuro, intanto, sarà necessario «organizzare una filiera olivicola italiana compatta, dall'industria alla produzione, passando per i consumatori ed il coinvolgimento della grande distribuzione che assume un ruolo fondamentale nella commercializzazione di un prodotto italiano e di qualità», ha aggiunto l'imprenditore bitontino.
«La vittoria, in seno al Comitato consultivo del Consiglio Oleicolo Internazionale – ha fatto notare Sicolo - della filiera italiana nella battaglia per la tutela del panel test è la testimonianza di come sia necessario procedere con l'unità di tutti gli attori del settore per far emergere l'Italia in un contesto olivicolo difficile e frammentato. Già da diversi mesi stiamo lavorando nel FOOI (Filiera Olivicola Olearia Italiana) con Assitol, Assofrantoi, Aifo, Unasco, Unapol, e associazioni dei consumatori per garantire ai consumatori un prodotto di qualità, tracciato dal campo alla tavola, e ai produttori il giusto riconoscimento del loro lavoro».
La ricetta, per Sicolo è semplice: «Si proceda con l'applicazione rigorosa delle misure di emergenza adottate sia dall'Unione Europea, sia dal recente Decreto Martina, si attivino misure specifiche del Piano Olivicolo Nazionale e si faccia di tutto per sbloccare il sistema di aiuti previsto dalle norme europee per i costi legati alla prevenzione, al controllo e all'eradicazione e per indennizzare i relativi danni che sono stati causati».
Lamentando la mancanza di rapidità e attenzione da parte del governo nazionale, il presidente ha chiesto interventi urgenti: «Non possiamo più aspettare: attendere significa consentire al batterio di avanzare ancora e compromettere il futuro dell'olivicoltura nazionale».
Sicolo ha affrontato anche il tema dei danni delle gelate di febbraio. «Sono davvero spaventosi – ha detto il presidente del CNO - abbiamo atteso la primavera per verificare con precisione l'entità di questo disastro per l'olivicoltura pugliese e italiana: parliamo di una riduzione del 60% della produzione in Puglia, con le province di Bari e Bat particolarmente colpite, e di un miliardo di euro di perdite su tutto il territorio nazionale, tra grave crisi dell'indotto e drastico ridimensionamento del numero delle giornate lavorative».
«Il problema serio è che i danni si ripercuoteranno ancora a lungo – ha detto Sicolo invocando l'intervento urgente della Regione per la richiesta dello stato di calamità e la sospensione dei mutui in corso - non solo per la prossima campagna olivicola, perché molti produttori saranno costretti ad interventi straordinari, come il taglio degli alberi al ceppo».
Per il futuro, intanto, sarà necessario «organizzare una filiera olivicola italiana compatta, dall'industria alla produzione, passando per i consumatori ed il coinvolgimento della grande distribuzione che assume un ruolo fondamentale nella commercializzazione di un prodotto italiano e di qualità», ha aggiunto l'imprenditore bitontino.
«La vittoria, in seno al Comitato consultivo del Consiglio Oleicolo Internazionale – ha fatto notare Sicolo - della filiera italiana nella battaglia per la tutela del panel test è la testimonianza di come sia necessario procedere con l'unità di tutti gli attori del settore per far emergere l'Italia in un contesto olivicolo difficile e frammentato. Già da diversi mesi stiamo lavorando nel FOOI (Filiera Olivicola Olearia Italiana) con Assitol, Assofrantoi, Aifo, Unasco, Unapol, e associazioni dei consumatori per garantire ai consumatori un prodotto di qualità, tracciato dal campo alla tavola, e ai produttori il giusto riconoscimento del loro lavoro».