Territorio e Ambiente
Zone produttive a ridosso della SP231: via libera della Regione
Approvata in giunta la variante D/5. Abbaticchio: «Un'opportunità per il territorio»
Bitonto - sabato 26 agosto 2017
11.39
«Con questo provvedimento regionale finalmente sarà possibile rivitalizzare l'area degli insediamenti produttivi e commerciali a ridosso della SP 231». C'è soddisfazione nelle parole del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, sulla decisione della giunta regionale di approvare la variante integrativa per le zone D/5, destinate alle attività produttive, lungo la SP 231 (ex Statale 98) elaborata dal Comune di Bitonto.
«Nella seduta di martedì 8 agosto – fanno sapere da Palazzo Gentile - su proposta dell'assessore all'urbanistica, Alfonso Pisicchio l'esecutivo regionale ha approvato definitivamente, ai sensi della legge regionale n. 56/1980 "Tutela ed uso del territorio", la variante in questione, adottata dal Comune di Bitonto con la deliberazione di Consiglio comunale n. 162 del 30 novembre 2015, e rilasciato il parere di compatibilità paesaggistica, così come previsto dalle norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR)».
«La variante modifica le norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale – spiegano dal Comune - eliminando per i piani attuativi nelle zone interessate i riferimenti alle procedure dettate dall'art. 27 della legge 865/71 e l'indicazione del numero massimo di piani fuori terra».
«In questo modo – si legge nelle premesse del provvedimento regionale – senza modifica e/o aumento delle superfici, indici e parametri edilizi e urbanistici, né alterazione della quantità di standard urbanistici, la variante intende consentire, in assenza dello strumento urbanistico secondario, interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia (interventi di cui alle lettere a). b), c) e d) del comma 1, art. 3 del D.P.R. 380/2001), l'ampliamento di attività esistenti e già insediate nella zona, il completamento dei "lotti interclusi" con interventi edilizi diretti anche in assenza di piano urbanistico attuativo».
Buone notizie anche per quanto riguarda il verde pubblico. Il provvedimento, infatti, obbliga a destinare il 10% di ogni zona interessata a questo tipo di interventi a parcheggio e aree verdi. Nel caso di progetti relativi a centri commerciali questa percentuale sale, obbligando il proprietario a realizzare 80 metri quadri di parcheggi e verde pubblico, ogni 10 metri quadri di superficie di edificio.
«Nessuna aggressione al territorio deriverà da questo strumento – tiene però a precisare il sindaco Abbaticchio – dal momento che la variante dovrà tenere conto anche delle ulteriori prescrizioni urbanistiche e paesaggistiche indicate dai competenti uffici regionali in sede di approvazione».
«La delibera della Giunta regionale – ha aggiunto il primo cittadino – mette fine ad una lunga attesa, visto che la proposta era stata da noi inviata a giugno 2016. Per questo sento di ringraziare per l'attenzione riservata al nostro territorio in particolare dall'assessore regionale Alfonso Pisicchio, sensibilizzato anche dall'azione del Presidente del Consiglio comunale Vito Labianca».
«Nella seduta di martedì 8 agosto – fanno sapere da Palazzo Gentile - su proposta dell'assessore all'urbanistica, Alfonso Pisicchio l'esecutivo regionale ha approvato definitivamente, ai sensi della legge regionale n. 56/1980 "Tutela ed uso del territorio", la variante in questione, adottata dal Comune di Bitonto con la deliberazione di Consiglio comunale n. 162 del 30 novembre 2015, e rilasciato il parere di compatibilità paesaggistica, così come previsto dalle norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR)».
«La variante modifica le norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale – spiegano dal Comune - eliminando per i piani attuativi nelle zone interessate i riferimenti alle procedure dettate dall'art. 27 della legge 865/71 e l'indicazione del numero massimo di piani fuori terra».
«In questo modo – si legge nelle premesse del provvedimento regionale – senza modifica e/o aumento delle superfici, indici e parametri edilizi e urbanistici, né alterazione della quantità di standard urbanistici, la variante intende consentire, in assenza dello strumento urbanistico secondario, interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia (interventi di cui alle lettere a). b), c) e d) del comma 1, art. 3 del D.P.R. 380/2001), l'ampliamento di attività esistenti e già insediate nella zona, il completamento dei "lotti interclusi" con interventi edilizi diretti anche in assenza di piano urbanistico attuativo».
Buone notizie anche per quanto riguarda il verde pubblico. Il provvedimento, infatti, obbliga a destinare il 10% di ogni zona interessata a questo tipo di interventi a parcheggio e aree verdi. Nel caso di progetti relativi a centri commerciali questa percentuale sale, obbligando il proprietario a realizzare 80 metri quadri di parcheggi e verde pubblico, ogni 10 metri quadri di superficie di edificio.
«Nessuna aggressione al territorio deriverà da questo strumento – tiene però a precisare il sindaco Abbaticchio – dal momento che la variante dovrà tenere conto anche delle ulteriori prescrizioni urbanistiche e paesaggistiche indicate dai competenti uffici regionali in sede di approvazione».
«La delibera della Giunta regionale – ha aggiunto il primo cittadino – mette fine ad una lunga attesa, visto che la proposta era stata da noi inviata a giugno 2016. Per questo sento di ringraziare per l'attenzione riservata al nostro territorio in particolare dall'assessore regionale Alfonso Pisicchio, sensibilizzato anche dall'azione del Presidente del Consiglio comunale Vito Labianca».