StoryTulling
Da Bitonto a Milano Linate, ecco cosa potrebbe succedere
«Mi intenerisco, “posso offrirle un caffè?»
venerdì 29 giugno 2018
12.00
Milano Linate.
Sono al Gate, in attesa di imbarcarmi.
Sono circondato da gente.
Siamo tutti al cellulare. Tutti tranne uno.
Quello seduto accanto a me.
È un signore anziano.
Capelli bianchi, sopracciglia folte.
Lui non ha il cellulare.
Si guarda intorno disorientato, alla ricerca di uno sguardo complice.
Credo si accontenterebbe anche di uno sguardo e basta.
Mi intenerisco.
Lascio il cellulare, gli dico "posso offrirle un caffè?".
Lui accetta. Il Bar è proprio lì accanto.
Gli racconto che sono di Bitonto e che sono stato a Milano per degli incontri di lavoro.
Gli spiego che lavoro faccio.
Sembra incuriosito.
Finiamo il caffè.
Ci salutiamo e saliamo sull'aereo.
Questo è quello che non è successo.
Quello che è successo:
Milano Linate.
Sono al Gate, in attesa di imbarcarmi.
Sono circondato da gente.
Siamo tutti al cellulare. Tutti tranne uno.
Quello seduto accanto a me.
È un signore anziano.
Capelli bianchi, sopracciglia folte.
Lui non ha il cellulare.
Si guarda intorno disorientato, alla ricerca di uno sguardo complice.
Credo si accontenterebbe anche di uno sguardo e basta.
Infastidito dalla sua presenza, mi sposto in una zona più isolata e scrivo questo post inutile.
Sono al Gate, in attesa di imbarcarmi.
Sono circondato da gente.
Siamo tutti al cellulare. Tutti tranne uno.
Quello seduto accanto a me.
È un signore anziano.
Capelli bianchi, sopracciglia folte.
Lui non ha il cellulare.
Si guarda intorno disorientato, alla ricerca di uno sguardo complice.
Credo si accontenterebbe anche di uno sguardo e basta.
Mi intenerisco.
Lascio il cellulare, gli dico "posso offrirle un caffè?".
Lui accetta. Il Bar è proprio lì accanto.
Gli racconto che sono di Bitonto e che sono stato a Milano per degli incontri di lavoro.
Gli spiego che lavoro faccio.
Sembra incuriosito.
Finiamo il caffè.
Ci salutiamo e saliamo sull'aereo.
Questo è quello che non è successo.
Quello che è successo:
Milano Linate.
Sono al Gate, in attesa di imbarcarmi.
Sono circondato da gente.
Siamo tutti al cellulare. Tutti tranne uno.
Quello seduto accanto a me.
È un signore anziano.
Capelli bianchi, sopracciglia folte.
Lui non ha il cellulare.
Si guarda intorno disorientato, alla ricerca di uno sguardo complice.
Credo si accontenterebbe anche di uno sguardo e basta.
Infastidito dalla sua presenza, mi sposto in una zona più isolata e scrivo questo post inutile.