
Calcio a 5
Bitonto C5, patron Intini: «Il sogno non è finito. Regaleremo altre gioie ai tifosi»
Le parole del presidente della società neroverde alla vigilia dei momenti clou della stagione
Bitonto - lunedì 24 marzo 2025
Ancora un weekend senza calcio giocato per la Serie A di futsal femminile. In attesa del rientro in campo del Bitonto C5, previsto per domenica 30 marzo, la società neroverde ha intervistato il patron Silvano Intini alla vigilia dei momenti più intensi della stagione.
𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐨𝐫𝐚𝐦𝐚𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐚𝐥𝐥'𝟖 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨, 𝐢𝐧 𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐚 𝐒𝐚𝐧 𝐃𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨.
E non è stata una bellissima esperienza (ride!, ndr). A parte gli scherzi sono stati sei mesi molto complicati a livello personale e professionale. Con la mia famiglia abbiamo dovuto gestire la situazione di salute di mia madre che è poi venuta, purtroppo, a mancare a Gennaio con tutto quello che ne è conseguito dopo. A livello lavorativo sono partite alcune importanti commesse che hanno richiesto la mia presenza costante. Non di rado sono dovuto andare all'estero e per questo mi sono perso anche diverse partite casalinghe. Questo mi ha allontanato fisicamente dalla vita della squadra e della società ma sono sempre stato informato tempestivamente e approfonditamente di tutto quello che succedeva e sulle decisioni che di volta in volta venivano prese dai miei collaboratori che sono sempre state condivise.
𝐏𝐞𝐫𝐨̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐡𝐚 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨' 𝐝𝐢 "𝐯𝐨𝐜𝐢"
Tante voci. In queste settimane sono venuto a conoscenza di decisioni che avrei preso senza averne per niente la consapevolezza. Dalla Vendita del titolo sportivo, alla mancata iscrizione al prossimo campionato al fantomatico "ridimensionamento" della squadra. Tanto che diversi partner mi hanno chiamato chiedendo conferme su cose che ignoravo di aver deciso e fatto. Quello che posso confermare è che non vendo e non mi ritiro. Il Bitonto C5 Femminile sarà regolarmente ai nastri di partenza anche per il prossimo campionato.
𝐏𝐞𝐫𝐨̀ 𝐢𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐚𝐭𝐞
Mi sono giunte anche queste voci. I diversi candidati al titolo di "nuovo Bitonto", dando per vere le voci, hanno già iniziato a sondare il terreno sia con le brasiliane che con le italiane "tanto il Bitonto non ci sarà l'anno prossimo". Qualche nostra ragazza mi ha informato tempestivamente, altre situazioni sono venuto a saperle per vie traverse. Sicuramente qualcuno ha provato a marciarci (se non a inventarle di sana pianta) su queste fake news e a mestare nel torbido. Io dico sempre alle mie atlete di guardarsi bene intorno, decidere con la loro testa e stare alla larga dai cattivi consiglieri.
𝐕𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐁𝐢𝐭𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚̀?
Quando ancora c'è da giocare la Final Eight di Coppa ed è ancora in corso la Regular Season, parlare della prossima stagione è quanto meno prematuro e poco rispettoso di chi sta lavorando per provare a vincere ancora. E questo vale per tutti. Dalle società alle atlete. Quello che posso annunciare con grande serenità e consapevolezza è che, al di là, dei risultati e nel rispetto del nostro modo di agire noi non manderemo via nessuno a priori ma allo stesso tempo non intendiamo partecipare a nessuna asta per bloccare chi ha ricevuto proposte allettanti o per portare a Bitonto profili che sono potenzialmente interessanti. Abbiamo sempre fatto così e continueremo ad essere coerenti nelle nostre scelte.
𝐕𝐨𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐦𝐨𝐬𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐢𝐩𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐚𝐯𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐨 𝐥𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢
Ma infatti abbiamo già molto chiaro quello che vogliamo fare e cosa fare per restare competitivi. Perché anche questo va chiarito: il Bitonto non ha nessuna intenzione di perdere competitività. Siamo consapevoli che 8 finali in due anni, di cui 7 vinte, sono un record clamoroso, che raggiungerne altre sarebbe pazzesco e che non si potrà vincere sempre. Dobbiamo essere bravi a governare il processo che potrebbe vederci non più vincenti. Si parte sempre in tanti e vince soltanto una. La storia e la statistica dicono che i cicli finiscono. Noi dobbiamo cercare di gestire questo passaggio provando ad allungare il ciclo e a gestire il cambiamento.
𝐓𝐨𝐫𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀, 𝐢𝐥 𝐁𝐢𝐭𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐁𝐞𝐧𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐛𝐚𝐭𝐨𝐢𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐨𝐠𝐚𝐥𝐥𝐨..
Questa situazione è motivo di orgoglio ma anche di preoccupazione. Dare 7 giocatrici alle nazionali, essere la società con maggior numero di convocate per la nazionale più forte del mondo è motivi di grande soddisfazione indubbiamente. Ma, intanto per oltre 2 settimane, Marzuoli per poter lavorare ha dovuto allenare l'under 19 e non ha potuto preparare per nulla la Final Eight che inizierà subito a ridosso del ritorno delle brasiliane. Con grandi incognite sia sulla stanchezza fisica e mentale che su eventuali infortuni. Per la prossima stagione questo sarà un problema importante. Perdere molte giocatrici per 45 giorni pone importanti problemi sia da un punto di vista sportivo che da un punto di vista economico perché non mi sembra giusto remunerare tesserate che non potremo avere a disposizione per due mesi senza neanche essere coperti da assicurazioni per eventuali gravi infortuni che potrebbero subire. E' una questione che abbiamo già sottoposto alla Divisione e su cui abbiamo chiesto un appoggio chiaro anche in collaborazione con Associazione Calciatori.
𝐏𝐞𝐫𝐨̀ 𝐬𝐢𝐞𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐚𝐢 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐢.
Ah certo, i dati che abbiamo a disposizione mostrano un rinnovato interesse verso i nostri canali social da utenti e appassionati da tutto il mondo, proprio a seguito dei risultati delle nazionali. Siamo riusciti a rendere la nostra società uno dei modelli a livello mondiale per il futsal femminile e questo ci mette al centro dell'attenzione. Essere considerati la società leader di una nazionale che, secondo me, potrebbe essere una delle sorprese in positivo dei Mondiali, è una grande soddisfazione. Anche se, però, abbiamo dei dubbi sulla gestione in generale della nazionale di futsal femminile da parte della FIGC e da parte della Divisione e se richiesto, siamo pronti a presentare un progetto ad hoc per la crescita della nazionale femminile.
𝐒𝐢𝐥𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐠𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐝𝐨 𝐜𝐥𝐨𝐮 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝐁𝐢𝐭𝐨𝐧𝐭𝐨.
Prima delle nazionali ho visto una squadra in crescita e convinta dei propri mezzi. Abbiamo mancato forse in decisione nel voler chiudere la partita sia con il CMB che con il Falconara. In entrambe le partite abbiamo avuto almeno il quadruplo delle occasioni per segnare dei nostri avversari ma alla fine abbiamo preso solo 1 punto in due partite. Sicuramente scenderemo ancora in campo per dare battaglia e provare a portare a casa altri trofei. Non abbiamo mai amato fare le comparse e non vogliamo iniziare adesso.
𝐋𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚?
Il rapporto con la squadra io lo vivo sempre molto intensamente e con la presenza fisica, forse, anche ingombrante. Quest'anno però la quadra di fatto non è a Bitonto e si allena in orari in cui è impossibile poter esserle vicina. Questa stagione è complessa anche per questo. Chi ci guarda da lontano non si rende conto che questa squadra non ha una struttura a Bitonto dove potersi allenare e per mesi l'Under 19 si è allenata in una palestra scolastica senza porte e senza linee del campo. La demolizione del Palaborsellino e i tempi di realizzazione della nuova tensostruttura e del nuovo palazzetto ci stanno costringendo a rinunciare alla identità con il territorio che è una delle nostre risorte più importanti. Gli incontri intorno al parquet durante l'allenamento serale sono una delle abitudini che più ci mancano e che non vediamo l'ora di ripristinare.
𝐌𝐚 𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞?
Domanda difficile che andrebbe posta agli uffici del Comune di Bitonto. Teoricamente la tensostruttura dovrebbe essere consegnata entro la fine di questa stagione. Se fosse rispettata questa scadenza potremmo tornare ad allenarci a Bitonto sin dall'inizio della prossima. Per il Palazzetto la strada è più lunga, fermo restando le stringenti scadenze del PNRR, credo che prima dell'inizio del 2027 non potremo metterci piede. Ci aspettano ancora mesi difficili e da nomadi che metteranno a dura prova il nostro amore per questo progetto.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐝𝐞𝐫𝐞, 𝐚𝐢 𝐭𝐢𝐟𝐨𝐬𝐢?
Che li aspetto in tanti al Palazzetto di Mola di Bari. Abbiamo la fortuna di poter giocare ancora a pochi chilometri da casa. Anzi ringrazio la Regione Puglia che mette a disposizione dello sport per realizzare nel nostro territorio grandi eventi sportivi come è la Final Eight di Coppa Italia. Noi siamo obbligati ad onorare al meglio l'evento. Non solo perché da due anni vinciamo questo trofeo ma perché dobbiamo regalare ai nostri tifosi altre gioie. Già da ora so di bitontini che vivono lontano o all'estero che si stanno organizzando per scendere in Puglia ad inizio Aprile. Dobbiamo ancora una volta regalare un grande spettacolo anche sulle tribune. Il Bitonto non è finito, la nostra società non ha nessuna voglia e nessuna intenzione di smettere. Chiunque vorrà succedere a noi nelle vittorie dovrà fare i conti con il Bitonto C5 di Silvano Intini.
𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐨𝐫𝐚𝐦𝐚𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐚𝐥𝐥'𝟖 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨, 𝐢𝐧 𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐚 𝐒𝐚𝐧 𝐃𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨.
E non è stata una bellissima esperienza (ride!, ndr). A parte gli scherzi sono stati sei mesi molto complicati a livello personale e professionale. Con la mia famiglia abbiamo dovuto gestire la situazione di salute di mia madre che è poi venuta, purtroppo, a mancare a Gennaio con tutto quello che ne è conseguito dopo. A livello lavorativo sono partite alcune importanti commesse che hanno richiesto la mia presenza costante. Non di rado sono dovuto andare all'estero e per questo mi sono perso anche diverse partite casalinghe. Questo mi ha allontanato fisicamente dalla vita della squadra e della società ma sono sempre stato informato tempestivamente e approfonditamente di tutto quello che succedeva e sulle decisioni che di volta in volta venivano prese dai miei collaboratori che sono sempre state condivise.
𝐏𝐞𝐫𝐨̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐡𝐚 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨' 𝐝𝐢 "𝐯𝐨𝐜𝐢"
Tante voci. In queste settimane sono venuto a conoscenza di decisioni che avrei preso senza averne per niente la consapevolezza. Dalla Vendita del titolo sportivo, alla mancata iscrizione al prossimo campionato al fantomatico "ridimensionamento" della squadra. Tanto che diversi partner mi hanno chiamato chiedendo conferme su cose che ignoravo di aver deciso e fatto. Quello che posso confermare è che non vendo e non mi ritiro. Il Bitonto C5 Femminile sarà regolarmente ai nastri di partenza anche per il prossimo campionato.
𝐏𝐞𝐫𝐨̀ 𝐢𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐚𝐭𝐞
Mi sono giunte anche queste voci. I diversi candidati al titolo di "nuovo Bitonto", dando per vere le voci, hanno già iniziato a sondare il terreno sia con le brasiliane che con le italiane "tanto il Bitonto non ci sarà l'anno prossimo". Qualche nostra ragazza mi ha informato tempestivamente, altre situazioni sono venuto a saperle per vie traverse. Sicuramente qualcuno ha provato a marciarci (se non a inventarle di sana pianta) su queste fake news e a mestare nel torbido. Io dico sempre alle mie atlete di guardarsi bene intorno, decidere con la loro testa e stare alla larga dai cattivi consiglieri.
𝐕𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐁𝐢𝐭𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚̀?
Quando ancora c'è da giocare la Final Eight di Coppa ed è ancora in corso la Regular Season, parlare della prossima stagione è quanto meno prematuro e poco rispettoso di chi sta lavorando per provare a vincere ancora. E questo vale per tutti. Dalle società alle atlete. Quello che posso annunciare con grande serenità e consapevolezza è che, al di là, dei risultati e nel rispetto del nostro modo di agire noi non manderemo via nessuno a priori ma allo stesso tempo non intendiamo partecipare a nessuna asta per bloccare chi ha ricevuto proposte allettanti o per portare a Bitonto profili che sono potenzialmente interessanti. Abbiamo sempre fatto così e continueremo ad essere coerenti nelle nostre scelte.
𝐕𝐨𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐦𝐨𝐬𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐢𝐩𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐚𝐯𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐨 𝐥𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢
Ma infatti abbiamo già molto chiaro quello che vogliamo fare e cosa fare per restare competitivi. Perché anche questo va chiarito: il Bitonto non ha nessuna intenzione di perdere competitività. Siamo consapevoli che 8 finali in due anni, di cui 7 vinte, sono un record clamoroso, che raggiungerne altre sarebbe pazzesco e che non si potrà vincere sempre. Dobbiamo essere bravi a governare il processo che potrebbe vederci non più vincenti. Si parte sempre in tanti e vince soltanto una. La storia e la statistica dicono che i cicli finiscono. Noi dobbiamo cercare di gestire questo passaggio provando ad allungare il ciclo e a gestire il cambiamento.
𝐓𝐨𝐫𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀, 𝐢𝐥 𝐁𝐢𝐭𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐁𝐞𝐧𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐛𝐚𝐭𝐨𝐢𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐨𝐠𝐚𝐥𝐥𝐨..
Questa situazione è motivo di orgoglio ma anche di preoccupazione. Dare 7 giocatrici alle nazionali, essere la società con maggior numero di convocate per la nazionale più forte del mondo è motivi di grande soddisfazione indubbiamente. Ma, intanto per oltre 2 settimane, Marzuoli per poter lavorare ha dovuto allenare l'under 19 e non ha potuto preparare per nulla la Final Eight che inizierà subito a ridosso del ritorno delle brasiliane. Con grandi incognite sia sulla stanchezza fisica e mentale che su eventuali infortuni. Per la prossima stagione questo sarà un problema importante. Perdere molte giocatrici per 45 giorni pone importanti problemi sia da un punto di vista sportivo che da un punto di vista economico perché non mi sembra giusto remunerare tesserate che non potremo avere a disposizione per due mesi senza neanche essere coperti da assicurazioni per eventuali gravi infortuni che potrebbero subire. E' una questione che abbiamo già sottoposto alla Divisione e su cui abbiamo chiesto un appoggio chiaro anche in collaborazione con Associazione Calciatori.
𝐏𝐞𝐫𝐨̀ 𝐬𝐢𝐞𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐚𝐢 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐢.
Ah certo, i dati che abbiamo a disposizione mostrano un rinnovato interesse verso i nostri canali social da utenti e appassionati da tutto il mondo, proprio a seguito dei risultati delle nazionali. Siamo riusciti a rendere la nostra società uno dei modelli a livello mondiale per il futsal femminile e questo ci mette al centro dell'attenzione. Essere considerati la società leader di una nazionale che, secondo me, potrebbe essere una delle sorprese in positivo dei Mondiali, è una grande soddisfazione. Anche se, però, abbiamo dei dubbi sulla gestione in generale della nazionale di futsal femminile da parte della FIGC e da parte della Divisione e se richiesto, siamo pronti a presentare un progetto ad hoc per la crescita della nazionale femminile.
𝐒𝐢𝐥𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐠𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐝𝐨 𝐜𝐥𝐨𝐮 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝐁𝐢𝐭𝐨𝐧𝐭𝐨.
Prima delle nazionali ho visto una squadra in crescita e convinta dei propri mezzi. Abbiamo mancato forse in decisione nel voler chiudere la partita sia con il CMB che con il Falconara. In entrambe le partite abbiamo avuto almeno il quadruplo delle occasioni per segnare dei nostri avversari ma alla fine abbiamo preso solo 1 punto in due partite. Sicuramente scenderemo ancora in campo per dare battaglia e provare a portare a casa altri trofei. Non abbiamo mai amato fare le comparse e non vogliamo iniziare adesso.
𝐋𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚?
Il rapporto con la squadra io lo vivo sempre molto intensamente e con la presenza fisica, forse, anche ingombrante. Quest'anno però la quadra di fatto non è a Bitonto e si allena in orari in cui è impossibile poter esserle vicina. Questa stagione è complessa anche per questo. Chi ci guarda da lontano non si rende conto che questa squadra non ha una struttura a Bitonto dove potersi allenare e per mesi l'Under 19 si è allenata in una palestra scolastica senza porte e senza linee del campo. La demolizione del Palaborsellino e i tempi di realizzazione della nuova tensostruttura e del nuovo palazzetto ci stanno costringendo a rinunciare alla identità con il territorio che è una delle nostre risorte più importanti. Gli incontri intorno al parquet durante l'allenamento serale sono una delle abitudini che più ci mancano e che non vediamo l'ora di ripristinare.
𝐌𝐚 𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞?
Domanda difficile che andrebbe posta agli uffici del Comune di Bitonto. Teoricamente la tensostruttura dovrebbe essere consegnata entro la fine di questa stagione. Se fosse rispettata questa scadenza potremmo tornare ad allenarci a Bitonto sin dall'inizio della prossima. Per il Palazzetto la strada è più lunga, fermo restando le stringenti scadenze del PNRR, credo che prima dell'inizio del 2027 non potremo metterci piede. Ci aspettano ancora mesi difficili e da nomadi che metteranno a dura prova il nostro amore per questo progetto.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐝𝐞𝐫𝐞, 𝐚𝐢 𝐭𝐢𝐟𝐨𝐬𝐢?
Che li aspetto in tanti al Palazzetto di Mola di Bari. Abbiamo la fortuna di poter giocare ancora a pochi chilometri da casa. Anzi ringrazio la Regione Puglia che mette a disposizione dello sport per realizzare nel nostro territorio grandi eventi sportivi come è la Final Eight di Coppa Italia. Noi siamo obbligati ad onorare al meglio l'evento. Non solo perché da due anni vinciamo questo trofeo ma perché dobbiamo regalare ai nostri tifosi altre gioie. Già da ora so di bitontini che vivono lontano o all'estero che si stanno organizzando per scendere in Puglia ad inizio Aprile. Dobbiamo ancora una volta regalare un grande spettacolo anche sulle tribune. Il Bitonto non è finito, la nostra società non ha nessuna voglia e nessuna intenzione di smettere. Chiunque vorrà succedere a noi nelle vittorie dovrà fare i conti con il Bitonto C5 di Silvano Intini.