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Canonico-Rossiello, storia di una trattativa naufragata

I retroscena del mancato passaggio di consegne alla guida del Bisceglie

«Non c'è più niente da fare, è stato bello sognare». Il ritornello della vecchia canzone di Bobby Solo sarebbe la colonna sonora perfetta per il racconto della chiusura, ingloriosa, di una trattativa che aperta per davvero, forse, non lo è mai stata.

La vicenda della cessione delle quote di proprietà dell'A.S. Bisceglie s.r.l. al gruppo guidato da Francesco Rossiello è soltanto l'ultimo e più interessante spin-off dell'autentico sport drama cui Nicola Canonico ha dato inizio, più o meno consapevolmente, lo scorso 16 luglio, annunciando in televisione l'intenzione di trasferire a Bari il titolo di serie C dell'ultracentenario sodalizio stellato. Da quel momento in poi un susseguirsi confuso di voci, appelli, ipotesi, possibilità, finché non è emersa in tutta la sua concretezza, nei giorni scorsi, la proposta presentata dal broker assicurativo di Bitonto.

Rossiello, sensibilizzato dal parlamentare biscegliese Francesco Boccia, ha presentato ufficialmente una manifestazione d'interesse all'acquisizione delle azioni del club, informando contestualmente il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano. Passi ponderati e un obiettivo evidente: rilevare il Bisceglie e trasformarlo in un punto di riferimento per il vasto territorio delle province di Bat, Foggia e dell'Area Metropolitana di Bari che nel terzo torneo professionistico esprime soltanto Monopoli.

Una prima squadra "cocktail" fra atleti già a loro agio nella categoria e giovani in uscita dai vivai più floridi del calcio italiano, affidata alla guida di Aldo Papagni, figura carismatica, amata dal pubblico e in grado di gestire con oculatezza la transizione alla nuova realtà. Una struttura societaria composta da individualità di spessore al servizio del progetto, come il notaio Salvatore D'Alesio (in passato al timone del Terlizzi) e Gianluca Torma, che sarebbe stato il direttore sportivo; l'idea di coinvolgere personalità biscegliesi riconosciute nel panorama calcistico nazionale come l'ex presidente nerazzurro Pasquale Musci e il manager Pasquale D'Addato.

Malgrado le ottime premesse e le sincere, fiduciose aspettative, il passaggio delle quote da Nicola Canonico e i suoi familiari alla cordata Rossiello non è avvenuto. In tanti, soprattutto tra i sostenitori biscegliesi oltre che fra gli appassionati di calcio e gli addetti ai lavori, si sono chiesti cosa possa essere accaduto nel brevissimo volgere di alcune ore, quelle intercorse fra la quasi fumata bianca di giovedì sera e il doloroso dietrofront di venerdì mattina.

Gli acquirenti hanno offerto al proprietario il subentro secondo le condizioni già rese note: il risarcimento della garanzia fideiussoria e della quota d'iscrizione al campionato di Serie C che Canonico ha precedentemente prodotto presso la Lega Pro. La trattativa avrebbe riguardato anche alcune presunte pendenze passate della società (tutte da verificare e che comunque non avrebbero nulla a che vedere col trattamento economico nei confronti dei tesserati): il gruppo Rossiello se le sarebbe in ogni caso accollate.

Il presidente nerazzurro, secondo quanto trapelato, avrebbe successivamente chiesto la possibilità di cedere i tre calciatori ancora in organico ritenuti più appetibili sul mercato per incassarne i proventi, trovando il beneplacito dei potenziali subentranti, interessati in ogni caso a conoscere quali fossero gli atleti scelti per intervenire immediatamente nei ruoli lasciati scoperti dalle loro partenze. Quando il numero dei giocatori sarebbe salito da tre a sette i referenti della cordata avrebbero allargato, sconsolati, le braccia, interpretando la mossa come un chiaro intento, da parte dell'interlocutore, di porre ulteriori paletti al solo scopo di rendere impossibile l'accettazione di tutte le sue condizioni, fra le quali, a quanto sembra, ci sarebbe stato persino un "veto" (piuttosto inspiegabile) nei confronti di mister Papagni...

Inevitabile, secondo il punto di vista dei componenti della cordata Rossiello, la rinuncia alla prosecuzione di una trattativa estenuante, portata troppo per le lunghe, alla quale Canonico avrebbe opposto freddezza e ostruzionismo, forse preferendo soluzioni alternative. Il passaggio di consegne al gruppo che fa riferimento a Ippedico, Quistelli e Todaro sarebbe imminente: Carlo Prayer resterebbe il tecnico nerazzurro, lo stesso Quistelli diverrebbe direttore sportivo e Todaro direttore generale del club. Ma questo è un altro spin-off...
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