Calcio
Crisi Bari Calcio, Bacco su Facebook: «Giancaspro ha sparato alto»
Il comunicato di Meleam Group: «Nostro intervento troppo rischioso»
Bitonto - lunedì 16 luglio 2018
19.09
Emergono nuovi retroscena in merito a quanto sta accadendo in queste ore a Bari. Dalle proprie pagine social, la Meleam Group, azienda di Bitonto, fa sapere di essere stata davvero vicina all'ingresso in società.
A frenare l'iniziativa, l'eccessiva richiesta di Cosmo Giancaspro. L'amministratore delegato Pasquale Bacco scrive: «Venerdì sono stato contattato dal mondo politico. Tanti ci hanno invitato a non intervenire "comunque vada ci diranno che vogliamo pubblicità e ci massacreranno". Ma Bari a tre milioni era un occasione d'oro.
Convocati a Palazzo di Città, ci siamo presentati, io e l'ingegner Saverio Cirillo, alla presenza dell'avvocato Biga e del dottor Pellegrino. La notte tra venerdi e sabato l'abbiamo passata a Napoli. Abbiamo quindi comunicato al Sindaco l'assoluta disponibilità a versare i tre milioni. Contattato, Giancaspro ci chiedeva di raggiungerlo su Roma.
Gli unici contrasti nascevano dalla richiesta di 16 milioni per il restante 30%. Si decideva di procedere facendo cadere la condizione dell'impegno a vendere le quote residue. Preso atto della portata mediatica della nuova cordata e con il rischio di diventare elemento di disturbo, comunicavamo il metterci da parte confermando la disponibilità a rientrare.
Giancaspro fino a ieri alle ore 23.00 ci ha invogliato ad agire in maniera diretta, ma abbiamo rifiutato. Fossimo intervenuti e qualcosa fosse comunque andato storto avremmo avuto tutta la Puglia contro; troppo rischioso soprattutto considerato i precedenti».
A frenare l'iniziativa, l'eccessiva richiesta di Cosmo Giancaspro. L'amministratore delegato Pasquale Bacco scrive: «Venerdì sono stato contattato dal mondo politico. Tanti ci hanno invitato a non intervenire "comunque vada ci diranno che vogliamo pubblicità e ci massacreranno". Ma Bari a tre milioni era un occasione d'oro.
Convocati a Palazzo di Città, ci siamo presentati, io e l'ingegner Saverio Cirillo, alla presenza dell'avvocato Biga e del dottor Pellegrino. La notte tra venerdi e sabato l'abbiamo passata a Napoli. Abbiamo quindi comunicato al Sindaco l'assoluta disponibilità a versare i tre milioni. Contattato, Giancaspro ci chiedeva di raggiungerlo su Roma.
Gli unici contrasti nascevano dalla richiesta di 16 milioni per il restante 30%. Si decideva di procedere facendo cadere la condizione dell'impegno a vendere le quote residue. Preso atto della portata mediatica della nuova cordata e con il rischio di diventare elemento di disturbo, comunicavamo il metterci da parte confermando la disponibilità a rientrare.
Giancaspro fino a ieri alle ore 23.00 ci ha invogliato ad agire in maniera diretta, ma abbiamo rifiutato. Fossimo intervenuti e qualcosa fosse comunque andato storto avremmo avuto tutta la Puglia contro; troppo rischioso soprattutto considerato i precedenti».