Calcio
Il Bitonto esce dalla Coppa nel peggiore dei modi. Ora De Luca rischia grosso
Neroverdi eliminati dal Gladiator, reduce da 5 sconfitte consecutive in campionato. Martellone beffato da un calcio piazzato. Prestazione abulica
Italia - mercoledì 24 novembre 2021
16.20
Una delle modalità più cocenti per farsi eliminare da un torneo a eliminazione diretta è incassare gol nei minuti conclusivi. La rete su punizione che ha estromesso il Bitonto dalla Coppa Italia di Serie D potrebbe assumere un peso ancora più sostanziale se la società dovesse decidere di prendere provvedimenti nei confronti del tecnico Claudio De Luca, da tempo oggetto delle critiche di una fetta sempre più cospicua della tifoseria e forse in qualche modo "sfiduciato" dalla stessa squadra.
Il livello della prestazione offerta dai neroverdi allo stadio "Piccirillo" di Santa Maria Capua a Vetere nel confronto con il modesto Gladiator, reduce da cinque sconfitte consecutive e quartultimo nel girone G, è davvero preoccupante. Una compagine spenta, abulica, macchinosa oltre le ragionevoli giustificazioni di aver giocato su un campo in condizioni indecorose: un gruppo privo della necessaria grinta che gli investimenti compiuti dal club e lo spessore dell'organico costruito richiederebbero, soprattutto alla luce del fatto che nella competizione tricolore, di norma, è concesso spazio a chi ne trova di meno la domenica e quindi dovrebbe mettercela tutta allo scopo di guadagnarsi una maglia da titolare in campionato.
L'abulica prova della formazione bitontina avrebbe comunque potuto consentire una soluzione ai calci di rigore ma nel segmento conclusivo della sfida è accaduto l'episodio che ha determinato l'uscita di scena della squadra del presidente Rossiello. Tanto attento si è rivelato il portiere nerazzurro Savelloni quanto deleterie sono risultate le incertezze di due estremi difensori del Bitonto: Carotenuto, espulso per un intervento scomposto fuori dall'area ai danni di Barone seguito a un imperdonabile svarione di Lanzolla; Martellone, che gli è subentrato, beffato dalla punizione tutt'altro che irresistibile di Tomi sulla quale la barriera neroverde è sembrata piazzarsi male e muoversi peggio.
Resta il rammarico di un'altra occasione persa per invertire la rotta sotto il profilo della costruzione di gioco, dell'atteggiamento, della cura della fase di non possesso. Domenica, al "Degli ulivi", sarà derby contro il Nardò. Non sono pochi a chiedersi, però, quali saranno le decisioni del club, che ha da poco cambiato direttore tecnico con l'arrivo di Fabio Moscelli al posto del dimissionario Leonardo Rubini. La panchina di De Luca è molto più che in discussione e tra i nomi più gettonati per una sua eventuale sostituzione emerge quello di un sergente di ferro: Giancarlo Favarin, che condusse la Fidelis Andria in C nel 2014-2015. Uno dei calciatori di spicco di quella squadra era proprio Moscelli.
Il livello della prestazione offerta dai neroverdi allo stadio "Piccirillo" di Santa Maria Capua a Vetere nel confronto con il modesto Gladiator, reduce da cinque sconfitte consecutive e quartultimo nel girone G, è davvero preoccupante. Una compagine spenta, abulica, macchinosa oltre le ragionevoli giustificazioni di aver giocato su un campo in condizioni indecorose: un gruppo privo della necessaria grinta che gli investimenti compiuti dal club e lo spessore dell'organico costruito richiederebbero, soprattutto alla luce del fatto che nella competizione tricolore, di norma, è concesso spazio a chi ne trova di meno la domenica e quindi dovrebbe mettercela tutta allo scopo di guadagnarsi una maglia da titolare in campionato.
L'abulica prova della formazione bitontina avrebbe comunque potuto consentire una soluzione ai calci di rigore ma nel segmento conclusivo della sfida è accaduto l'episodio che ha determinato l'uscita di scena della squadra del presidente Rossiello. Tanto attento si è rivelato il portiere nerazzurro Savelloni quanto deleterie sono risultate le incertezze di due estremi difensori del Bitonto: Carotenuto, espulso per un intervento scomposto fuori dall'area ai danni di Barone seguito a un imperdonabile svarione di Lanzolla; Martellone, che gli è subentrato, beffato dalla punizione tutt'altro che irresistibile di Tomi sulla quale la barriera neroverde è sembrata piazzarsi male e muoversi peggio.
Resta il rammarico di un'altra occasione persa per invertire la rotta sotto il profilo della costruzione di gioco, dell'atteggiamento, della cura della fase di non possesso. Domenica, al "Degli ulivi", sarà derby contro il Nardò. Non sono pochi a chiedersi, però, quali saranno le decisioni del club, che ha da poco cambiato direttore tecnico con l'arrivo di Fabio Moscelli al posto del dimissionario Leonardo Rubini. La panchina di De Luca è molto più che in discussione e tra i nomi più gettonati per una sua eventuale sostituzione emerge quello di un sergente di ferro: Giancarlo Favarin, che condusse la Fidelis Andria in C nel 2014-2015. Uno dei calciatori di spicco di quella squadra era proprio Moscelli.