Calcio
Il pareggio in casa lascia il Bitonto in testa alla classifica
Il Foggia non va oltre lo 0-0 al Città degli Ulivi. E domenica arriva l'Andria
Bitonto - martedì 3 dicembre 2019
08.00
Termina 0-0 il big match del 14° turno del girone H di Serie D: Bitonto e Foggia non riescono a trovare la via del gol e ne esce così un pari che mantiene inalterate le posizioni in vetta alla classifica, coi neroverdi che restano primi con due lunghezze di vantaggio sui satanelli.
Se nessuna delle due squadra ha vinto, chi però ha trionfato è stata sicuramente la città di Bitonto: "Città degli Ulivi" sold out, con record d'incasso ed entusiasmo alle stelle. Splendida la coreografia che ha accompagnato la discesa in campo delle due squadre, con lo sventolio su tutta la tribuna coperta di bandierine nero e verdi. Insomma, Bitonto si è stretta attorno alla sua squadra, dimostrando anch'essa di credere ad un sogno.
La partita. Mister Roberto Taurino torna all'antico e rilancia dal 1' Marsili a centrocampo, assente nelle ultime uscite: 3-5-2 con Figliola tra i pali; linea di difesa composta da Gargiulo – Lomasto – Colella; a centrocampo, Biason – Marsili – Piarulli nel mezzo, Terrevoli e Turitto sulle corsie; in avanti, il duo Patierno – Lattanzio.
Il Foggia di Ninni Corda si affida all'esperienza di Fumagalli in porta e Viscomi in difesa, all'intensità di capitan Gentile a centrocampo e ai centimetri di Iadaresta in avanti, supportato quest'ultimo dal mobilismo di Tortori.
Sin da subito partita dove regnano tatticismo ed agonismo, ma col Bitonto che prova ad ogni a sciorinare calcio.
Gara spezzettata e ritmo che non decolla. Al 20' occasione per il Foggia, su uno dei suoi schemi classici, ovvero il rinvio del portiere: dal lancio di Fumagalli, infatti, Iadaresta di testa anticipa Lomasto e serve in area Tortori, che ci prova a sua volta con un colpo di testa bloccato da Figliola.
Bisogna attendere gli ultimi cinque minuti di primo tempo per registrare azioni sui taccuini: 40', dall'angolo di Marsili dalla destra, Lattanzio di testa non trova la giusta coordinazione e spedisce la sfera alta sopra la traversa.
Il canovaccio non cambia nella ripresa.
Al 57' l'episodio che può cambiare le sorti del match: Terrevoli lancia in profondità Patierno, che sfugge via alla retroguardia foggiana ma viene steso poco fuori l'area di rigore da Salvi. Fallo da ultimo uomo e rosso diretto per il numero 17 rossonero: Foggia in dieci uomini e Bitonto che prova subito ad approfittarne con la punizione di Marsili, murata dalla barriera.
Corda corre ai ripari e inserisce Carboni (ultimo arrivato, in difesa) e Gibilterra per Staiano e Tortori. Foggia sempre più chiuso, che concede pochi spazi e che ci mette tanta esperienza per guadagnare tempo prezioso.
Al 64' squillo Bitonto: Lattanzio lavora bene nei pressi della bandierina, lato sinistro, cross verso il centro dell'area, dove c'è il velo di Patierno, che libera il rimorchio di Biason, che da fuori ci prova di prima intenzione ma conclude centrale a terra.
Ma il Bitonto non riesce a trovare il guizzo giusto soprattutto in termini di ultimo passaggio.
Gli ultimi minuti regalano solo tanto nervosismo: a farne le spese, mister Roberto Taurino, allontanato dalla panchina per proteste, e Biason, espulso a fine gara, dopo il triplice fischio, anch'egli per proteste. Decisioni che scontentato il pubblico bitontino. Finisce 0-0, il Bitonto manca il tentativo di allungo ma resta primo in classifica. E festeggia ugualmente la vetta, finora conquistata con merito e mantenuta ben salda dopo la sfida contro la vicecapolista.
Ora, testa al prossimo impegno, ancora di scena al "Città degli Ulivi": c'è di scena la sfida contro la Fidelis Andria. C'è da conservare un primato e provare a tenerselo stretto.
Se nessuna delle due squadra ha vinto, chi però ha trionfato è stata sicuramente la città di Bitonto: "Città degli Ulivi" sold out, con record d'incasso ed entusiasmo alle stelle. Splendida la coreografia che ha accompagnato la discesa in campo delle due squadre, con lo sventolio su tutta la tribuna coperta di bandierine nero e verdi. Insomma, Bitonto si è stretta attorno alla sua squadra, dimostrando anch'essa di credere ad un sogno.
La partita. Mister Roberto Taurino torna all'antico e rilancia dal 1' Marsili a centrocampo, assente nelle ultime uscite: 3-5-2 con Figliola tra i pali; linea di difesa composta da Gargiulo – Lomasto – Colella; a centrocampo, Biason – Marsili – Piarulli nel mezzo, Terrevoli e Turitto sulle corsie; in avanti, il duo Patierno – Lattanzio.
Il Foggia di Ninni Corda si affida all'esperienza di Fumagalli in porta e Viscomi in difesa, all'intensità di capitan Gentile a centrocampo e ai centimetri di Iadaresta in avanti, supportato quest'ultimo dal mobilismo di Tortori.
Sin da subito partita dove regnano tatticismo ed agonismo, ma col Bitonto che prova ad ogni a sciorinare calcio.
Gara spezzettata e ritmo che non decolla. Al 20' occasione per il Foggia, su uno dei suoi schemi classici, ovvero il rinvio del portiere: dal lancio di Fumagalli, infatti, Iadaresta di testa anticipa Lomasto e serve in area Tortori, che ci prova a sua volta con un colpo di testa bloccato da Figliola.
Bisogna attendere gli ultimi cinque minuti di primo tempo per registrare azioni sui taccuini: 40', dall'angolo di Marsili dalla destra, Lattanzio di testa non trova la giusta coordinazione e spedisce la sfera alta sopra la traversa.
Il canovaccio non cambia nella ripresa.
Al 57' l'episodio che può cambiare le sorti del match: Terrevoli lancia in profondità Patierno, che sfugge via alla retroguardia foggiana ma viene steso poco fuori l'area di rigore da Salvi. Fallo da ultimo uomo e rosso diretto per il numero 17 rossonero: Foggia in dieci uomini e Bitonto che prova subito ad approfittarne con la punizione di Marsili, murata dalla barriera.
Corda corre ai ripari e inserisce Carboni (ultimo arrivato, in difesa) e Gibilterra per Staiano e Tortori. Foggia sempre più chiuso, che concede pochi spazi e che ci mette tanta esperienza per guadagnare tempo prezioso.
Al 64' squillo Bitonto: Lattanzio lavora bene nei pressi della bandierina, lato sinistro, cross verso il centro dell'area, dove c'è il velo di Patierno, che libera il rimorchio di Biason, che da fuori ci prova di prima intenzione ma conclude centrale a terra.
Ma il Bitonto non riesce a trovare il guizzo giusto soprattutto in termini di ultimo passaggio.
Gli ultimi minuti regalano solo tanto nervosismo: a farne le spese, mister Roberto Taurino, allontanato dalla panchina per proteste, e Biason, espulso a fine gara, dopo il triplice fischio, anch'egli per proteste. Decisioni che scontentato il pubblico bitontino. Finisce 0-0, il Bitonto manca il tentativo di allungo ma resta primo in classifica. E festeggia ugualmente la vetta, finora conquistata con merito e mantenuta ben salda dopo la sfida contro la vicecapolista.
Ora, testa al prossimo impegno, ancora di scena al "Città degli Ulivi": c'è di scena la sfida contro la Fidelis Andria. C'è da conservare un primato e provare a tenerselo stretto.