Calcio
Torneo di calcio a 6 Anpis: un esempio di integrazione, dentro e fuori dal campo
Protagonista la Polisportiva Disabili Elos di Bitonto
Bitonto - lunedì 5 marzo 2018
11.44 Comunicato Stampa
Un'altra grande vittoria portata a casa dai ragazzi dell'Associazione Polisportiva Disabili Elos di Bitonto, nella mattinata del 3 marzo. E non relativa unicamente alle reti in porta. A Palombaio, presso il Centro Sportivo Polifunzionale GioSport, la Elos è stata ospite della Cooperativa Sociale Anthropos Giovinazzo. Nell'ambito del torneo di calcio a sei organizzato dall'ANPIS – Puglia "Sportivamente… rimettiamoci in gioco", tutti i ragazzi coinvolti hanno dato dimostrazione concreta del senso ultimo del campionato, non solamente sul terreno di gioco: sotto invito della squadra ospitante, infatti, i giovani sportivi hanno avuto l'occasione di condividere la stessa tavola, dopo il match, per cementare i valori di sinergia e collaborazione che sono fondamenta stessa del torneo regionale.
Quattro i facilitatori scesi in campo questa mattina, nelle due squadre da sei giocatori. Gli educatori, parte del gruppo di gioco, seguono i ragazzi anche nel loro percorso di allenamento e preparazione alle partite, in modo da edificare un più stabile e duraturo rapporto di intesa e complicità. Così ci si confronta, faccia a faccia, uniti dalla stessa passione per il pallone. Lo sport si fa, dunque, collante sociale, grazie alla spinta e alla sensibilità di chi dedica la propria vita e le proprie giornate a creare spazio per l'espressione delle potenzialità dei ragazzi con disabilità.
Tali momenti, è opportuno ribadirlo, non si configurano essere semplicemente sfondo o contorno dell'evento, ma ne sono una rappresentazione emblematica, sottolineando ed evidenziando ampiamente il primario obiettivo del torneo di calcio a sei organizzato dall'Associazione Nazionale Polisportive per l'Integrazione Sociale. Così, non ci sono divise, né avversari, attorno alla stessa tavola, né ha più valore il punteggio assegnato sul tabellone. Ci si continua a raccontare, attraverso le risate, attraverso i sorrisi e le chiacchiere, attraverso la ricerca di senso più pura, semplice e profonda della natura umana: la condivisione, nello sguardo di chi abbiamo di fronte.
Quattro i facilitatori scesi in campo questa mattina, nelle due squadre da sei giocatori. Gli educatori, parte del gruppo di gioco, seguono i ragazzi anche nel loro percorso di allenamento e preparazione alle partite, in modo da edificare un più stabile e duraturo rapporto di intesa e complicità. Così ci si confronta, faccia a faccia, uniti dalla stessa passione per il pallone. Lo sport si fa, dunque, collante sociale, grazie alla spinta e alla sensibilità di chi dedica la propria vita e le proprie giornate a creare spazio per l'espressione delle potenzialità dei ragazzi con disabilità.
Tali momenti, è opportuno ribadirlo, non si configurano essere semplicemente sfondo o contorno dell'evento, ma ne sono una rappresentazione emblematica, sottolineando ed evidenziando ampiamente il primario obiettivo del torneo di calcio a sei organizzato dall'Associazione Nazionale Polisportive per l'Integrazione Sociale. Così, non ci sono divise, né avversari, attorno alla stessa tavola, né ha più valore il punteggio assegnato sul tabellone. Ci si continua a raccontare, attraverso le risate, attraverso i sorrisi e le chiacchiere, attraverso la ricerca di senso più pura, semplice e profonda della natura umana: la condivisione, nello sguardo di chi abbiamo di fronte.